L'etica nella sicurezza informatica
Indegnamente sentiamo parlare sempre più spesso di “hacker”. “Hacker ” che violano i sistemi informatici degli utenti per rubare carte di credito, “ hacker ” che attentano all’immagine (defaciare) di questo o quel sito, “ hacker ” che rilasciano malware/scareware/ransomware (anche mia madre sa di CryptoLocker) o peggio un più generico “VIRUS P3R1C0L0S1SS1M0” associato a chissà quale fantomatico “h4ck3r”. ( succederà sempre più spesso, do you know cybercrime or cyberwar? ndA) hacaro anni ‘9X: Immagine stereotipata classica di un hacker con potentissimo portatile dell’epoca con vista su LPT e PCMICIA (Spero solo che quello che si vede a SX non sia un connettore AT per tastiera da 5 pin). Al di là dei pessimi giornalisti, e del loro sensazionalismo a cui siamo oramai assuefatti nostro malgrado, le domande che, ipotizzo, l’ItalianoMedio(tm), un UberLoser qualsiasi o semplicemente io mi pongo tipicamente sono: UL — Perché? Perché fanno queste cose? Non potrebbero andare a lavora...